Tornato libero dopo un lungo periodo di detenzione, Fabrizio Corona ha ripreso in mano la sua vita e si divide tra lavoro, famiglia e servizi sociali. Pur essendo affidato alla comunità di Don Mazzi, all’ex re dei paparazzi non manca il tempo per presenziare agli happening mondani. Di recente si è infatti materializzato alla Milano Fashion Week e ad una manifestazione dedicata agli sposi organizzata da un amico. Unica restrizione: non può rilasciare dichiarazioni.
Come documentato da un reportage fotografico pubblicato su “Chi”, nei giorni scorsi Corona ha anche trascorso una giornata di svago in un parco giochi nei pressi della Capitale. A fargli compagnia l’amato figlio Carlos nato dall’unione con Nina Moric. La mini vacanza è stata possibile grazie all’autorizzazione del magistrato che ha reso felice tanto il papà quanto il piccolo.
A scagliarsi contro la smania di apparire a ogni costo dell’ex re dei paparazzi alla ricerca continua di visibilità è Selvaggia Lucarelli dalla sua pagina Facebook. La giornalista sente puzza di bruciato lontano un miglio.
“Questo servizio su Corona è stupendo – scrive la firma de “Il Fatto Quotidiano” – Intanto perché scopriamo che Corona con 5 anni da scontare ormai può portare il figlio non in un parco vicino Milano (Leolandia o Gardaland non andavano bene?) ma vicino Roma, dove ha trascorso un weekend dormendo a casa di un’amica o fidanzata non s’è capito. Del resto, il parco evidentemente non è scelto a caso, visto che ci sono foto con nome del parco e richiami nel pezzo. Un marchettone di proporzioni bibliche. Poi, testuale: “Non sono mancati i paparazzi a cui Corona non s’è negato pur rimanendo in silenzio”. Certo. Perché mica era un sevizio concordato. No. Era una gita spontanea col figlio, intima, un momento privato nel suo percorso di rinascita. Del resto, a parte la marchetta al parco e la maglia col marchio di Corona in bella vista, era tutto spontaneo. Anche il fatto di cambiare orologio tra un hamburger e una montagna russa (prima un Rolex daytona da qualche migliaia di euro, poi un orologio di plastica di qualche marchio amico), è un grande classico delle gite al parco con i nostri figli. Mi domando cosa ne pensino le famiglie di tutti i carcerati di serie b che si devono sudare pure i permessi per i funerali di parenti e amici. Bah”.
