Vittorio Brumotti parla ai microfoni di “Pomeriggio Cinque” in un’intervista realizzata in ospedale subito dopo l’operazione all’occhio a cui si è sottoposto qualche giorno fa.
“Dopo l’anestesia è sempre un trauma – racconta – ho parlato con il dottore che mi ha operato e mi ha garantito che tornerò a fare le mie ringhiere. Ad oggi non vedo ancora niente e per alcune settimane sarà questa la situazione. Un incubo per me, però un incubo che dovrà finire. E’ stato un gran bello spavento che passerà al momento che farò 30 metri di ringhiera a 200 metri d’altezza. Non dico niente, incrocio le dita ma sono fiducioso“.
L’inviato di “Striscia La Notizia” ringrazia quanti gli sono stati accanto dopo l’aggressione che ha visto coinvolto anche il padre del campione di bike trial.
“Ringrazio tutti quelli che si sono appassionati al mio caso e hanno creduto alla mia versione dei fatti – dice – Ci siamo trovati in svantaggio solo ad andare a difendere una persona. Sarebbe stato più intelligente non buttarsi in mezzo per salvare un amico. Per salvare una persona che era in pericolo di vita ci ho messo veramente la faccia, sia io che mio padre“.
“E’ una storia veramente incredibile – conclude – Nonostante stavamo crepando io e mio padre, in ospedale ho chiesto di non giudicare la nazionalità di queste persone, proprio perchè nella mia squadra ho atleti di tutto il mondo, francesi, albanesi, spagnoli e sono cittadino del mondo. Allora non giudicate perchè c’è anche della brava gente. Ho chiesto agli aggressori di fare un’ammissione di colpa e chiedermi scusa. Invece hanno insistito e non vogliono ammettere le loro colpe“.