Durante una deposizione resa nel 2005 nell’ambito di una causa civile intentata da una donna in riferimento ad un fatto accaduto nel 1976, il comico statunitense Bill Cosby ammise di aver drogato alcune ragazze prima di aggredirle sessualmente. Il caso si chiuse con il pagamento di una somma di denaro. 

Gli atti giudiziari sono diventati pubblici ieri, nonostante i tentativi dei legali di Cosby di tenerli segreti, e pesano come un macigno sull’attore 77enne accusato da una dozzina di donne, alcune delle quali appartenenti al mondo dello spettacolo, di molestie e abusi sessuali. 

Durante il processo, l’attore che sul piccolo schermo prestò il volto al buon padre di famiglia Cliff Robinson confessò di essersi procurato il Quaaludes (Metaqualone), un barbiturico dagli effetti sedativo-ipnotici, con l’obiettivo di fare sesso con giovani donne alle quali somministrò la droga a loro insaputa. 

Tra i più accaniti difensori dell’innocenza di Cosby figura la moglie dell’attore.  “E’ un uomo diverso da quello che è stato descritto dai media negli ultimi due mesi – ha dichiarato – È il ritratto di un uomo che non conosco. È anche un ritratto fatto da persone e organizzazioni che da molti media hanno ricevuto carta bianca. Sembra che non ci sia stato nessun controllo sulle accusatrici di mio marito prima che le loro storie venissero pubblicate o mandate in onda. Se un’accusa viene pubblicata, diventa subito virale. Nessuno di noi vuole essere quello che attacca una vittima. Ma ci si dovrebbe chiedere: chi è la vittima?”.