Claudia Montanarini rischia 3 anni e 4 mesi di carcere per stalking e corruzione - Perizona Magazine

Claudia Montanarini rischia 3 anni e 4 mesi di carcere per stalking e corruzione

Daniela Vitello

Claudia Montanarini rischia 3 anni e 4 mesi di carcere per stalking e corruzione

| 28/05/2015

Claudia Montanarini, ex tronista di “Uomini e Donne”, è accusata di aver pagato due poliziotti per spaventare la nuova fidanzata di Daniele Pulcini, il suo ex marito e ora rischia una condanna a 3 anni e 4 mesi. La Montanarini avrebbe perseguitato la donna con pedinamenti e minacce arrivando anche alle botte per convincerla a lasciare suo marito

I fatti risalgono a maggio del 2014. Come racconta “Il Corriere della Sera”, scoperta la relazione extraconiugale di Pulcini, dal quale viveva già separata, con la cameriera di un fast food, l’ex tronista avrebbe dapprima affrontato la rivale con queste parole: “Tutti lo devono sapere, ti porto in televisione, non sai chi sono io, io sono un personaggio pubblico, devi chiedere scusa in ginocchio. Quando parli di me sciacquati la bocca con l’acqua con cui lavi i pavimenti al McDonald’s perché sei solo una poveraccia e non ti s’accatta nessuno. Pensaci prima di parlare di me perché la prossima volta ti faccio lo scalpo, famme quante denunce vuoi, tanto io c’ho i soldi per fare tre guerre e tu sei solo una p******“.

Ma l’amante sarebbe rimasta indifferente alle minacce e la Montanarini avrebbe assoldato i due poliziotti pagando loro 15mila euro per intimidarla con falsi interrogatori. La nuova fiamma di Pulcini però non avrebbe fatto marcia indietro e così l’ex tronista, poi arrestata lo scorso settembre e finita ai domiciliari, avrebbe fatto irruzione travestita con una parrucca nel fast food dove lavorava la rivale per picchiarla.

Il rapporto con l’ex consorte è sempre stato turbolento. Nel 2013, la Montanarini rivelò di essere stata picchiata dal marito e di essere stato costretta a ricorrere alle cure mediche: “Sono finita in ospedale  e ho avuto il coraggio di riferire per la prima volta da quando mi sono sposata, la situazione di soggezione, la sottomissione psicologica e fisica e le profonde lesioni morali che porto dentro di me da troppo tempo e che mi hanno annientato nella personalità e dignità di donna“. All’epoca, a finire ai domiciliari fu proprio Pulcini, cui fu imposto il divieto di avvicinamento.

L’uomo si difese attraverso le pagine de “La Repubblica”: “Non penso di essere stato un marito perfetto. Però non ho mai messo le mani addosso a mia moglie. Mai. Se è capitato, due volte in 14 anni, è stato per cercare di difendermi dalle sue percosse. Claudia ha un carattere difficile. È una donna sanguigna. Nel bene e nel male. È sempre stata molto gelosa e aggressiva. Nel processo contro di me è emerso che lei mi ha accoltellato perché io non ero convinto di volerla sposare, che mi ha distrutto una Ferrari con un ferro da camino scrivendo sopra con una chiave ‘bastardo'”.

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