Lapo Elkann, altri due arresti per il ricatto a luci rosse - Perizona Magazine

Lapo Elkann, altri due arresti per il ricatto a luci rosse

Daniela Vitello

Lapo Elkann, altri due arresti per il ricatto a luci rosse

| 10/03/2015

I carabinieri del nucleo investigativo di Milano hanno arrestato altre due persone nell’ambito dell’inchiesta sul presunto ricatto ai danni di Lapo Elkann. Ai domiciliari sono finiti il fotografo Fabrizio “Bicio” Pensa, ex collaboratore di Fabrizio Corona, e Giovanni Bellavista, fratello di Enrico, il cameriere milanese arrestato lo scorso dicembre con l’accusa di estorsione e tentata estorsione e sotto processo con rito abbreviato.

Insieme, i tre avrebbero ricattato il rampollo di casa Agnelli con un video compromettente. Nel filmato si vedrebbe il rampollo di casa Agnelli a casa dell’uomo nel corso di un pomeriggio trascorso tra “droga e autoerotismo”. Il cameriere, interrogato dal gip, ha raccontato di aver incontrato nell’aprile 2014  Lapo “seminudo” fuori da un locale di Milano e di averlo accompagnato a casa sua. Nell’appartamento, il fratello del cameriere avrebbe girato il video utilizzato per il ricatto. Lapo avrebbe dunque pagato la somma di 30mila euro recapitandola all’estorsore attraverso il suo maggiordomo.

Successivamente, sarebbe pervenuta la richiesta di ulteriori 90mila euro. Ma all’appuntamento all’Hotel Four Seasons di Milano erano arrivati anche gli investigatori dopo la denuncia presentata da Elkann. Il cameriere era stato quindi arrestato in flagranza di reato.Il paparazzo Fabrizio Pensa, detto “Bicio”, già coinvolto nell’inchiesta Vallettopoli, è accusato di aver avanzato, per conto dei due fratelli, una “nuova richiesta di 350mila euro affermando che in caso di mancato pagamento le immagini sarebbero state cedute alla stampa”. 

 

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